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Premio Enrico Bonino 2017

Molte sono le poesie, i racconti, le raccolte o i romanzi che hanno partecipato al Premio Bonino. Leggendoli, i giurati hanno percepito il pathos, i turbamenti e le inquietudini capaci di far raggiungere lo scopo che ogni poeta o scrittore si prefigge: quello di coinvolgere emotivamente il lettore.

In questa Ottava Edizione 2017 del Concorso Letterario Internazionale “Premio Enrico Bonino” gli autori hanno inviato opere nate dall’immaginazione e da una poetica proveniente da autentica spontaneità di inventiva e dall’intuizione di una dimensione intima che sentono di dover descrivere attraverso la relazione simbiotica parola-pensiero. In ogni opera scopriamo, infatti, una ricerca intellettuale sottile per cui parole e concetti espressi si trovano a dipendere le une dagli altri, conquistando una loro ragione di essere.

Alcuni degli argomenti che ispirano le poesie sono consapevolezza e conoscenza dei propri sentimenti, letti nel loro continuo divenire, e poi le passioni umane, le avventure, fantastiche o fantasticate, e le difficili prove della vita. Questi sono gli archetipi, ovvero i principi fondamentali, su cui si basa il pensiero dei nostri autori e delle nostre autrici che affrontano quotidianamente difficoltà, tristezze, felicità e contemplazione della bellezza. Le loro poesie e i loro racconti danno la misura delle ragioni personali e testimoniano la loro incessante ricerca di comprendere il vero significato dell’esistenza.

Il guardarsi dentro li spinge anche in altre direzioni, a volare più in alto verso dimensioni intellettuali che solo un poeta o uno scrittore può immaginare e rendere reali, perché l’amore per la scrittura creativa è in grado di dare vita a quella spinta interiore che costruisce poesia dopo poesia, prosa dopo prosa, un modo probabile, anzi l’unico possibile, per continuare ad essere.

Per concludere mi sono domandata, dopo aver letto in qualità di membro della Giuria gli elaborati e i volumi presentati, quale cammino abbia portato gli autori verso tali risultanze. La mia risposta è stata che la soluzione si trova nell’intelletto, desideroso di tradurre il proprio io e di condensarlo in parole.

La vita poi è il richiamo universale, è la spinta potente che permette loro di scrivere. E la poesia e la prosa e l’infinito respiro delle loro possibilità sono fonti così inesauribili da compensare le sensazioni negative con una sorta di pensiero artistico felice, quello che permette di volare, sempre e comunque, con la propria anima.

Anna Maria Faldini

I premi

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