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Grazia Genta

Contatta l'artista: 
e-mail: gracegenta@yahoo.it
Telefono: 3473854558

Biografia

Terminati gli studi superiori mi sono laureata in Filosofia all'Università di Genova. Ho insegnato dapprima alle scuole elementari, poi materie letterarie alle medie. Impegnata col lavoro mi era impossibile fare progetti artistici. Comunque sono sempre stata appassionata di arte e di narrativa; a proposito di quest'ultima ho scritto racconti e ho partecipato a numerosi concorsi ottenendo positivi consensi.

Raggiunta la pensione mi sono ritagliata uno spazio per fare modellato

nel laboratorio di ceramica creativa ANSPI, diretto da Laura Romano. L'esperienza ceramica ha acceso in me una passione folgorante: l'ambiente del laboratorio e la maestra mi hanno coinvolto emotivamente ed artisticamente. Faccio piastre modellate e a volte dipingo su un supporto pronto. Modello gufi di tutte le dimensioni e di tutti i colori: mi piace questo animale per le sue caratteristiche di muovere la testa, per le orecchie e gli occhi grandi, a volte assonnati, a volte completamente spalancati.  Mi affascinano le creazioni fantasiose, surreali come le improbabili case storte, molto colorate. Tuttavia la caratteristica che mi contraddistingue è quella di creare suore, preti, frati, tutte figure su cui la mia fantasia può giocare e che svolgono azioni assolutamente umane: lavorano o si riposano, cantano o vanno in auto, in scooter. Vedere uscire dalla creta una figura esattamente come l'ho pensata mi entusiasma, come creare la sensazione del vento in una scenetta: una suora con l'ombrello rovesciato e un prete col cappello che vola. I miei personaggi hanno visi dai tratti poco dettagliati, ma così riesco ad esprimere meglio lo stupore di ciò che accade loro in quel momento, cogliere la vita e renderla in un gesto spontaneo, ma quanto mai leggibile. Dal 2010 ho aderito a varie mostre delle associazioni Aiolfi , Liber'Arti , Varaggio Art, Pozzo Garitta. Ho esposto mie opere a Taranto, a Firenze, a Gubbio, a Roma.  Ho aderito a numerose mostre e manifestazioni nazionali, ottenendo importanti riconoscimenti. Le mie opere sono state pubblicate su cataloghi e annuari d'arte moderna. Recentemente ho partecipato, con l’Associazione Varaggio Art, alla 13^ Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea ARTE GENOVA 2017.

Opere

Hanno scritto di Grazia Genta...

SILVIA BOTTARO “Una tavolozza rifulgente di colori infiammati da un pathos interiore, così, in una sorta di cornucopia, l'artista crea figure , insiemi, gruppi tra ritratto e una sorta di astratto potenziale. Le sue “fiabe” rivisitate con la ceramica hanno una nuova vita e attendono tanti fanciulli, di ieri e di oggi, disposti a sognare, a riappropriarsi dei sogni, delle stelle. Ceramista, quindi, interessante anche per quel senso pedagogico che le sue creazioni lasciano indovinare e percepire regalando autentiche sensazioni artistiche, declinate con una materia che esce fuori dai luoghi senza tempo, rompendo il silenzio del quotidiano ed avvertendo questa materia  quale metodo di conversazione universale”.

 

– ANNA MARIA FALDINI: “ Rappresenta soprattutto personaggi religiosi a tutto tondo e dalle dimensioni piuttosto rotonde che appartengono però al pianeta del surreale o dell'irreale. Con sorridente souplesse l'artista esplora la dimensione artistica portando alla luce forme che espande aggiungendo creta fino a proporzioni debordanti. I suoi lavori descrivono infatti il mondo come un palcoscenico in cui vivono e paiono muoversi personaggi esagerati e improbabili. Le sue elaborazioni modellate, dai colori necessariamente intensi e decisi, non sono scevri da citazioni e contaminazioni boteriane”.

– SONIA PEDALINO: “Le sue opere sono ironiche, solari e riflettono una personalità allegra. Tra i  soggetti da lei creati troviamo suore e frati, dall'aspetto singolare e buffo, personaggi noti come Peppone e don Camillo, damine e altri soggetti visti con sguardo ironico e scanzonato, arricchiti di colori vivaci. Le sue creazioni trasmettono la ricca fantasia dell'artista che mai smette di sperimentare e mettersi alla prova”.

– MARCO PENNONE: “Non mi stupisce che Grazia Genta, per lunghi anni insegnante di lettere,  e lei stessa scrittrice, abbia trasfuso nelle sue creazioni ceramiche un soffio di tenera poesia, ed abbia fatto di ognuna di esse quasi un “racconto” che spetta all'osservatore più attento e sensibile di saper “leggere. ”Gioco di farfalle tra i capelli” (piatto in rilievo), “Alito di luce” (con figura femminile), “Brezza primaverile”(ceramica policroma con mongolfiere), “Soffio di ponentino” (scultura su tavoletta con suora e prete alle prese col vento leggero di Liguria): già i titoli sottolineano il carattere schiettamente lirico “di queste creazioni, che un bravo poeta potrebbe sicuramente tradurre su carta, o un musicista sul pentagramma”.

– L'artista ha eseguito lastre, ha dipinto su supporti già pronti, ha inventato gufi di tutte le dimensioni; principalmente però ha creato e crea suore, preti, frati: tutte simpatiche e rubiconde figure di religiosi sui quali la sua fantasia può spaziare liberamente , inventando scenette divertenti o vere e proprie situazioni da commedia. I suoi “eroi” lavorano, si riposano, pregano, cantano, suonano, sciano, pattinano, vanno in auto, in scooter... Insomma, fanno mille e più azioni sempre colte con lieve ironia, con quel sorriso, con quella bonarietà, un po' alla “Sister Act”, per intenderci, che ce li rendono a prima vista simpaticissimi e cari. I suoi personaggi hanno visi dai caratteri poco dettagliati, così da esprimere meglio lo stupore per ciò che accade loro in quel momento: Grazia sa cogliere con grande intelligenza la vita in una certa  situazione e ce la rende con gesti spontanei e leggibili da parte di tutti. La critica ha sottolineato il valore “pedagogico “ delle sue fiabe in ceramica. Alcuni hanno accostato le sue figure “rotonde” a Botero: ma di lui non hanno la “grinta” e la causticità, obiettiamo noi; le opere della Genta sono “bonariamente ironiche” (mi si consenta il quasi ossimoro), scanzonate e solari. Mi viene piuttosto da paragonarle alla poesia dei Crepuscolari (Gozzano, Corazzini, Govoni, Moretti, Palazzeschi...). C'è una poesia,  in particolare,  di Aldo Palazzeschi “Il passo delle Nazarene” che può essere accostata efficacemente alle suorine di Grazia Genta:- Nazarene bianche, Nazarene nere.../ Le suore s' incontrano la sera, / la sera al crepuscolo...-

 

– LORENZA MARCHESE: “L'artista ha partecipato a numerosi concorsi letterari ottenendo lusinghieri consensi. Nel 2009 ha seguito il corso di ceramica creativa e di modellato presso il circolo ANSPI di Savona, diretto da Laura Romano. (….) I suoi soggetti preferiti, appartenenti ad un tenero mondo idilliaco, sono figure religiose sul modello di Botero, suore, preti, personaggi della letteratura, figure femminili”

– ROSARIA  AVAGLIANO “Insolito è il panorama che l'artista indaga nella sua attività di ceramista, ancor più inconsueti i personaggi che prendono vita attraverso la manipolazione della creta, eccezionale e singolare la teatralità e la messa in scena di semplici vicende e situazioni tratte dalla quotidianità e dalla realtà di ieri e di oggi. Se a fare da cornice sono le attività di tutti i giorni, i protagonisti che si trovano affaccendati in queste narrazioni scultoree appartengono a una classe sociale particolare e di solito si pensa che siano impegnati solo a ripetere Amen, ma in realtà fanno molto di più! Si tratta del mondo di suorine e di parroci di campagna che si danno da fare e che , un po' come in note pellicole cinematografiche, sono coinvolti in situazioni paradossali.

– GIANNI LATRONICO: “L'artista trasferisce l'idea pura all'iperuranio platonico, il pensiero sottile all'azione gestuale. Le sensazioni visive al mondo fittile, elevando la logica aristotelica della filosofia pragmatica alla fantasia poetica dell'arte totale. Osservando le ombre deambulanti in terra, le nuvole vaganti in aria, le onde galleggianti in mare, le appare tutto alla rovescia, nella selva oscura e tutto alla rinfusa nell'aiuola terrena dei tempi moderni che fa gli uomini tanto feroci, Così .lei decide di ribaltare la situazione, facendo rimarginare le ferite umane, elevando al cielo le preghiere clericali, rendendo silenti le nature morte, con stupende cornucopie, senza più fiori del male, alberi sradicati, uomini vinti e sconfitti”. 

 

 

Da ARTISTA DEL MESE- Intervista  per  “Il Letimbro” a cura di Anna Maria Faldini  (ottobre 2013)

L'artista plasma ed elabora forme in ceramica. Ama rappresentare gufi e personaggi religiosi a tutto tondo, dalle dimensioni piuttosto abbondanti che sfiorano, per la fantasia e il compiacimento delle forme , il pianeta del surreale, pur essendo figure assolutamente umane. I suoi modellati, non scevri da citazioni boteriane, rivelano un'insopprimibile tendenza al gioco e al desiderio di stupire. I suoi lavori, dai colori decisi, descrivono il mondo come un palcoscenico in cui vivono e si muovono personaggi improbabili, per quanto carichi di verve e di simpatia. E poiché fare ceramica significa impastare la terra con le mani dando all'argilla la forma che cuore e mente richiedono, attraverso la manipolazione della creta l'artista dà vita alle sue figure. Riesce a comunicare, creando un legame affettuoso con le sue ceramiche, piacevolezza e divertimento, riesce a narrare con leggerezza l'impegno e la fatica giornaliera dei suoi personaggi, traducendoli in movimento e comunicazione artistica.

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